Rito Sikh
La religione Sikh è stata fondata ufficialmente nel XV secolo in India, le sue radici provengono dalla religione induista, possiede proprie scritture e propri riti, molti dei quali riferiti alla morte.
L'anima è immortale, con la fine del corpo essa procede attraverso il creato per congiungersi con Dio.
Dunque per i Sikh la morte di una persona cara non è un evento tragico, è un momento di lode in cui l'anima si muove per incontrare il Supremo. È un atto di Dio che viene vissuto con profonda rassegnazione. Tutte le cerimonie di commemorazione in questo momento sono volte ad aiutare l'anima a liberarsi dai vincoli della reincarnazione e diventare una cosa sola con Dio.
Il dolore, il pianto, la disperazione non sono consentiti, pur essendo un momento duro, gli inni collettivi, tratti dalle Scritture, servono ad indirizzare emozioni e pensieri verso la lode a Dio e a ricordare l'impermanenza di questa esistenza.
Le scritture parlano della morte come qualcosa su cui riflettere continuamente interrogandosi sulla propria vita. Un Sikh cerca di essere costantemente consapevole della morte, così da essere preparato a rompere il ciclo della rinascita e tornare a Dio.
La cremazione è il metodo più usato, ma è anche possibile la sepoltura.
Il corpo viene lavato e rivestito con abiti nuovi, accanto vengono posizionati i cinque simboli sikh: un coltello che rappresenta la compassione e il compito di difendere la verità; un bracciale in acciaio inossidabile; un intimo; un piccolo pettine; dei capelli integri.
In preparazione alla cremazione, il corpo è posto nella sala della casa o in un luogo di culto ed è lasciato visibile a tutti, i parenti stanno seduti vicino alla bara.
Tutti i presenti recitano le Scritture, la lettura dei testi sacri è fatta dai familiari e avviene senza sosta, per circa 48 ore, continua poi per i dieci giorni successivi. Tali preghiere hanno la funzione di infondere consolazione e coraggio.
Durante il cammino per il crematorio, sono intonati canti con la funzione di favorire il distacco dell'anima dal corpo, prima della cremazione altre preghiere invocano la benedizione per la partenza dell' anima.
Un membro della famiglia, il figlio o un parente vicino, infiamma la pira funebre, la congregazione si siede a una distanza ragionevole, ascolta le letture ed esegue canti collettivi per una buona dipartita.
Gli uomini indossano un velo nero e le donne un velo di colore tenue o bianco.
Le ceneri vengono raccolte e disperse in acqua o nel mare.
I Sikh non hanno fiumi sacri, ma possono depositare le ceneri in luoghi importanti da un punto di vista emotivo per il defunto o per i familiari.
L'uso delle lapidi è scoraggiato, perché il corpo è considerato un semplice involucro, la vera essenza è rappresentata dall'anima che ben presto abbandona il corpo.
Dopo la cremazione, la famiglia esegue ulteriori letture e canti nella propria casa con gli ospiti. Tutti devono lavarsi come segno di purificazione ed una candela, fatta di ghee (una particolare forma di burro) e cotone, viene accesa per purificare la casa donando un buon odore. I vicini e i parenti si preoccupano di preparare il pasto per la famiglia.
Il periodo del lutto dura da due a cinque settimane.
Il primo anniversario della morte, la famiglia esegue una preghiera e prepara un pasto cerimoniale, questa non è una triste occasione, ma un modo per ricordare il defunto e celebrare la sua vita.