Rito Rom

Nella cultura rom la morte è sentita profondamente, è considerata una cosa assurda ed innaturale che provoca la rabbia di chi ne è colpito. Oltre al dolore per la perdita, i Rom sono anche preoccupati della vendetta dello spirito del defunto nei confronti di coloro che rimangono.
Per onorare la morte, parenti e amici si riuniscono tutti vicino ai familiari, molti accorrono anche da lontano, la notizia si diffonde rapidamente, ed anche chi non conosce direttamente il defunto partecipa. Infatti la solidarietà alla famiglia è molto importante per aiutarla ad ottenere il perdono per tutto quello di negativo che è stato fatto nei confronti del deceduto.
Il funerale viene eseguito secondo le credenze del gruppo di appartenenza, ci sono Rom mussulmani, ortodossi, evangelici, non è presente un rito specifico. In genere il funerale viene eseguito tre giorni dopo la morte. L'espressione del dolore non è affatto limitata, non c'è timore a dar libero sfogo a tutta la sofferenza con pianti ed urli.
Dal momento della morte fino a quello della sepoltura, il corpo non sarà mai lasciato solo, i parenti gli si siedono vicino e lo vegliano per almeno 24 ore, questo come segno di compassione per quanto è accaduto e per scongiurare la rabbia del defunto.
Il corpo viene lavato e vestito con un abito nuovo, gli oggetti personali a cui la persona ha tenuto in vita (anelli, bracciali, orologi, chitarre, violini, anche bottiglie di alcol) vengono messi nella bara. Alcune monete possono essere messe nelle tasche del defunto.
Non si usa toccare il corpo per timore di contaminazioni. Tutte le attività e distrazioni sono sospese: non si può cantare, ballare, fare brindisi, non ci si può lavare, farsi la barba, pettinare, non si può mangiare in presenza del defunto. È consentito solo bere caffè, thè, alcolici. Prima di bere, ogni persona deve gettare un po' della bevanda per terra in memoria del defunto.
Durante la veglia, vengono raccontare storie della vita della persona scomparsa.
La processione funebre è solitamente composta da una carrozza che trasporta il feretro, il corteo di persone che lo segue e una banda. Corone di fiori procedono la processione, altri fiori vengono sparsi per la strada.
Generalmente le donne hanno il compito di manifestare il dolore, in alcuni casi si strappano parte dei vestiti per tenere lontano lo spirito del defunto, appena arrivati al cimitero, i singhiozzi aumentano fino a raggiungere il loro picco quando la bara è calata nella tomba. Possono essere gettate monete, banconote, manciate di terra.
Secondo alcune tradizioni rom, al momento della sepoltura viene versata dell'acqua sul morto come segno di augurio per un buon viaggio, poi vengono intonati canti funebri.
Si usa anche fare delle foto di tutti i parenti, amici, conoscenti intorno alla bara e poi vicino alla tomba. Alla fine della sepoltura ci si trova tutti assieme per il pasto di ristoro dopo i difficili giorni della veglia e del funerale stesso. Questo pasto viene preparato dai parenti più stretti, è molto abbondante ed esclude tassativamente latticini, carne e uova. Le persone che sono state in contatto con il morto vengono lavate secondo un rituale di purificazione.
Il lutto dura per un tempo differente in base al grado di parentela e alle differenti tradizioni, il periodo comunque è molto lungo e varia dai 6 mesi ai tre anni, in questo periodo non è consentito prendere parte alla vita sociale, alle feste, cerimonie , non si entra nei luoghi pubblici, non si ascolta la radio e la televisione, si esce di casa il meno possibile, si indossano abiti neri. Fino a poco tempo fa i colori più utilizzati per il lutto erano il bianco ed il rosso.
Secondo un'altra tradizione, il primo pasto fatto dopo la morte si chiama "pomana", si tratta di un banchetto molto abbondante come segno di pace e felicità per il defunto, ci può essere qualcuno della stessa età del defunto che lo rappresenta e che si veste in modo analogo. La "pomana" viene poi riproposta a vari intervalli: nove giorni, sei settimane, sei mesi, e, infine, un anno dopo la morte. A ciascuno di questi banchetti, i parenti, a cominciare da quelli più lontani, annunciano la loro intenzione di terminare il periodo di lutto; la persona più vicina al deceduto sarà l'ultima a farlo, dopo un anno.
I familiari devono andare spesso a far visita alla tomba del defunto. C'è una grossa paura dello spirito dei morti, dal momento che possono tornare tra i viventi a cercare vendetta di quello che gli è stato fatto in vita oppure a terrorizzarli. Esisterebbe un periodo preciso nel quale possono tornare, passato questo, i morti entrano a far parte degli antenati che sono invece ben disposti verso le persone in vita. In alcune situazioni, il ritorno dello spirito del morto è benvenuto e considerato una forma speciale di affetto.
La presenza dei morti si può rivelare in vari segni, nei sogni o nelle apparizioni. Per allontanare l'influenza negativa di qualche spirito, vengono utilizzati incantesimi e rituali come forma di protezione. In particolare sono utilizzati il fuoco e l'acqua che servono come purificazione e che lo spirito teme.
In alcune tradizioni si usa bruciare o distruggere tutto quello che è appartenuto al defunto, compresi gioielli, animali, roulotte o l'automobile, se posseduta. Anche il nome del defunto non deve essere più pronunciato, invece le sue immagini sono molto importanti e conservate con cura.
Una delle offese peggiori per un Rom è proprio quella di offendere un caro estinto.

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